Cosimo Battiato

Cosimo Battiato è nato a Lentini (CT) il 16 maggio 1964 e tornato al Padre il 31 luglio 2010 a causa del cancro. Si è trasferito a Roma dove ha studiato per diventare fisioterapista. Nonostante fosse un ipovedente, ovvero aveva una capacità visiva molto ridotta rispetto al normale, ha vissuto pienamente. Oltre a lavorare come fisioterapista presso l’ospedale San Filippo Neri era anche uno sportivo.

Lo sport che preferiva era la maratona, faceva parte del gruppo di maratoneti che hanno sede presso il Parco di Santa Maria della Pietà dove gli amici hanno deposto una targa in suo ricordo. Era anche un bravo sciatore, accompagnato dalle guide alpine addestrate per condurre le persone ipovedenti e cieche, percorreva velocemente i pendii delle montagne del Trentino e si arrampicava sui percorsi di trekking per raggiungere le vette delle montagne.

Era una persona riservata, piena di amore e di solidarietà verso il prossimo. Aveva una adozione a distanza in Ruanda e ne era molto contento. Aveva sempre una parola di conforto e un sorriso per chiunque, lui ipovedente aiutava le persone cieche ad orientarsi e camminare. Stanco dopo una giornata di lavoro o una maratona era sempre disponibile ad ascoltare gli amici e ridere e soffrire con loro. Anche durante la malattia non ha perso il sorriso ed ha affrontato, senza lamentarsi, le cure e il dolore che gli provocava, confortando gli amici e i parenti.

Prediligeva due animali: il delfino e l’aquila, animali liberi, giocosi, veloci che percorrono grandi spazi nell’acqua e nell’aria, un po’ come lui. Il logo dell’Associazione giocando con le iniziali di Cosimo rappresenta la C con un delfino e la B con un’aquila.

Chi era Cosimo lo descrivono due amici dell’Associazione:

“Ho conosciuto Cosimo molti anni fa e con lui ho condiviso gite, vacanze in montagna viaggi e belle esperienze di svago.
Con gli anni abbiamo iniziato a parlare degli avvenimenti delle nostre vite, dei nostri caratteri e dei nostri diversi punti di vista.
Se ai primi tempi della nostra amicizia mi poteva sembrare chiuso e timido, col tempo ho capito quanto fosse limpido dentro, quanto riflettesse prima di parlare e quanti valori avesse, senza sputare sentenze ma esprimendo pacatamente le sue opinioni.
Gli ultimi mesi sono passati parlando di ricette di cucina, ricordando i bei momenti passati insieme agli amici e progettando il futuro.
Non l’ho mai sentito lamentarsi della pesante situazione che stava vivendo, e della dura prova che stava affrontando.
A volte si chiedeva e ti chiedeva “perché a me succede tutto questo?”, poi riprendeva a fare programmi… ASPETTANDO UN DOMANI MIGLIORE”.

  (Giovanna)

“Nel mio cuore rimarrà sempre il ricordo del sorriso di Cosimo che con amore sapeva donare alle persone che circondavano la sua vita, un sorriso con il quale affrontava la sua giornata e con il quale ha affrontato l’ultima sua grande battaglia. Sapeva farsi amare con semplicità e con altrettanta semplicità regalava la sua disponibilità a chi ne aveva bisogno, mai scorretto, mai invadente ma sempre educatamente e simpaticamente presente nei tanti bei momenti passati insieme”.
  (Donatella)